Il progetto identifica il nuovo edificio scolastico come elemento autonomo, una piccola città a misura di bambino, riconoscibile nella sua chiarezza compositiva e nella sua forma.
L’edificio occupa gran parte del terreno edificabile disponendo tutte le aule e le diverse attività al piano terreno, in modo da ottimizzare le integrazioni tra gli spazi della didattica, le aree comuni, i laboratori, le attività all’aperto protette all’interno delle corti e le attività all’aperto per i giochi e lo sport. Questo grande edificio orizzontale configura la relazione tra interno ed esterno, tra architettura e natura, in modo articolato. La scuola infatti non si pone come blocco chiuso all’interno di uno spazio verde, ma come una struttura permeabile che assorbe al proprio interno il rapporto tra architettura e natura.
Esternamente la scuola appare come un lungo volume vetrato di filtro fra la città e il mondo dei piccoli: in facciata infatti si trovano gli spazi di distribuzione delle aule e dei laboratori che, completamente trasparenti, lasciano percepire il movimento dei bambini all’interno dell’edificio e, allo stesso tempo, permettono una continuità visiva dall’interno della scuola verso il giardino esterno. Alla progettazione di questo spazio esterno è stata data grande attenzione: gli spazi del giardino sono stati definiti da una successione di luoghi per il gioco e l’apprendimento attraverso una serie di orti didattici e di piattaforme di gioco.
Nel nuovo edificio tutto ruota intorno alle corti centrali, luoghi di connessione delle attività che si svolgono all’interno del complesso scolastico, che consentono grande flessibilità d’uso degli spazi. Le corti possono ospitare attività di movimento, didattica all’aperto, luogo di scambio, di giochi e di rappresentazioni teatrali collettive, favorendo un utilizzo agevole e sicuro dello spazio naturale anche dentro l’edificio.

Collaboratori: Arch. Federica Bondi, Arch. Andrea Cirillo